La mutabilità delle cellule tumorali, sia costitutiva che adattativa, costituisce la loro proprietà più insidiose e difficilmente superabile, da anni obiettivo terapeutico del MDB, attuato mediante melatonina, retinoidi, vitamine D,C, e somatostatina.
E' ormai un'evidenza scientifica incontestabile la capacità anche della somatostatina, e analoghi, di silenziare i geni che svolgono un ruolo essenziale  in questo che è un meccanismo di sopravvivenza del fenotipo neoplastico difficilmente eludibile: la capacità di selezionare e trattenere in progressione una serie crescente di vantaggi, la resistenza ad ogni farmaco, ogni trattamento, sia chimico che fisico (radioterapia) l'incremento della capacità proliferativa, metastatizzante, immunodepressiva, tossica  e l'instabilità del DNA.

Effetti epigenetici della  somatostatina e analoghi che contrastano la mutabilità delle cellule tumorali medianteil silenziamento dell’espressione :  
a) dei geni della più potente spinta proliferativa, quello del GHRH  (ormone di rilascio dell’ormone della crescita, ossia il GH) 
b) dei geni che producono le loro proteine recettoriali del gene della glicoproteina P ,con  funzione della pompa di efflusso che espelle dalla cellule tumorale le sostanze tossiche
c) del gene della resistenza multifarmaco (MDR1)
d) del gene regolatore della resistenza farmacologica NANOG.
e) dei geni di  segnalazione delle citochine infiammatorie.

Recentemente la ricerca sta evidenziando questi aspetti fondamentali della biologia neoplastica che il MDB ha individuato e trattato da anni come obiettivo terapeutico primario , strategico unitamente all'inibizione proliferativa con somatostatina e inibitori prolattinici.-