Grillo è stato fin troppo ‘soft’ con la mammografia
Pubblicato il 13/05/2015
È bene notare e sottolineare come per effettuare una mammografia vengono emesse radiazioni ionizzanti, pertanto potenzialmente cancerogene. L’uso intensivo e indiscriminato della mammografia non è controindicato solo per queste documentate e autorevoli critiche ma per il reale rischio che la mammografia, come noto, possa diagnosticare inesistenti tumori o non vedere tumori presenti, per questi non trascurabili margini di errore l’esame non è completamente affidabile. Il pericolo maggiore della mammografia è dato però dal rischio che radiazioni ionizzanti regolarmente e ripetutamente concentrate sullo stesso tessuto in aggiunta al trauma, possano col tempo indurre mutazioni tumorali di cellule sane della mammella , accelerare la proliferazione di cellule tumorali eventualmente già presenti, o peggio trasformarle in tumorali staminali , di elevatissima e incontenibile aggressività. Infatti il potenziale rischio di induzione tumorale delle radiazioni ionizzanti di mammografie sistematicamente ripetute è un dato di fatto documentato e incontestabile. Così come anche le indicazioni e i criteri di applicazione della radioterapia classica, convenzionale, vanno attentamente rivisti in base ad alcuni dati scientifici recentemente documentati e pubblicati di cui riporto una sintesi: da Natural News 20 Marzo 2012 “Relativamente alle cellule staminali tumorali… Una strada è l’attivazione indotta per radiazione” spiega Frank Pajonk Associate Professor of radiation oncology al Jonsson Center della Ucla, Università di California.
Sarebbe opportuno per una diagnostica precoce dei tumori del seno effettuare ecografie del seno e cavi ascellari eventualmente completate , in caso di dubbi, con risonanza magnetica, tecnica che sul seno ha recentemente raggiunto altissima affidabilità e sicura definizione ( RMN CAD Stream) e con riscontri ematochimici , marcatori ecc…
Non deve sorprendere la rabbiosa, e aggressiva, reazione dei politici che gestiscono le istituzioni sanitarie , all’unisono con un’informazione quasi totalmente asservita, alle recenti dichiarazioni di Beppe Grillo sulla mammografia, Come tutti gli artisti ha dimostrato una certa ingenuità, una concezione idealistica della politica sottovalutando i suoi intimi stretti e ben dissimulati rapporti col florido e lucroso mercato della diagnostica e della terapia. Questi signori pretendono il monopolio assoluto, dogmatico e la gestione insindacabile, autoritaria e tirannica della salute, del farmaco, della diagnostica. Si arrogano il diritto di gestire la vita della gente, la salute, che considerano ormai cosa esclusivamente loro, un territorio di loro assoluta proprietà, dai limiti invalicabili, inviolabili. È pericolosissimo superarli. Nessuno deve interferire con le loro linee guida coercitive e vincolanti , anche se nella maggioranza dei casi prive di logica , razionalità ed evidenze scientifiche ma sicuramente fonte di lauti e crescenti, inesauribili fatturati. Stranamente si assiste ad un sospetto appiattimento ad una perfetta sintonia tra politici, burocrati da loro eletti al vertice delle istituzioni sanitarie, l’informazione, e le multinazionali del farmaco e della diagnostica. In questi casi i centri di potere che gestiscono la salute operano una mobilitazione generale e immediata di tutta l’informazione, in rete, cartacea radiotelevisiva, che in maniera continuativa e ossessiva attacca con ogni mezzo ,delegittima , diffama , demonizza il malcapitato che ha osato macchiarsi del delitto di lesa maestà, contestare i protocolli diagnosticoterapeutici di tanto eccelse autorevoli disinteressate personalità, e delle sacre e immacolate vestali della medicina . Nel corso di decenni, questi benefattori dell’umanità, hanno concepito e attuato l’assoluto e capillare controllo e gestione globale del farmaco, della diagnostica e della ricerca attraverso un’informazione e istituzioni asservite e il completo annullamento della dignità e della libertà del medico di prescrivere secondo scienza e coscienza.
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