Lettura della lettera: “Roma 12 marzo 2015, gentile Avvocato Ottaviano, riferisco alla mail indirizzata al Presidente della Repubblica con la quale ha sollevato un tema molto delicato, relativo alla possibilità che un malato oncologico possa fruire, gratuitamente dell’assistenza farmaceutica per il trattamento conosciuto come terapia Di Bella. Sensibile all’istanza da Lei inoltrata, il Presidente Mattarella mi ha incaricato di trasmettere la mail al Ministero della Salute, pregando ai approfondire la questione e di darle direttamente riscontro. Con l’occasione il Presidente Mattarella, mi incarica di inviare a lei e a sua moglie i più cordiali saluti ai quali aggiungo volentieri i miei personali. Simone Guerrini Consigliere – Direttore dell’ufficio di segreteria del Presidente della Repubblica”.

Buongiorno, sono ancora l’Avvocato Gianluca Ottaviano, sono contento di potervi palesare di avere ricevuto una risposta dal Consigliere – Direttore dell’ufficio di Segreteria del Presidente della Repubblica Mattarella. Lo scorso 20 febbraio ho inviato una lettera al Presidente, in cui sollevavo un tema molto delicato, quello relativo alla possibilità che un ammalato oncologico, possa effettivamente curarsi con il tanto discusso Metodo Di Bella gratuitamente, usufruendo dell’assistenza farmaceutica, con costi a carico del servizio sanitario nazionale. Purtroppo il metodo Di Bella è stato sperimentato con esito negativo nel 1998, i risultati della sperimentazione sono stati pubblicati sulla Gazzetta, ufficiale, sono state denunciate delle irregolarità pesanti, sono state iniziate le indagini prima dalla Procura di Torino, poi dalla Procura di Firenze, purtroppo queste indagini hanno portato alla luce delle irregolarità accertate anche dai Nas un po’ in tutta Italia ma non hanno portato a una revisione dei risultati della sperimentazione. Per questo motivo tutti gli ammalati oncologici che attraverso il metodo Di Bella raggiungono i risultati terapeutici in certi casi neanche pensabili per le terapie ufficiali, sono costretti a passare attraverso il Tribunale, quindi a entrare nelle aule di Tribunale per sperare che un giudice possa accogliere la loro domanda e condannare le A.S.L. all’erogazione della terapia con costi a carico del servizio sanitario nazionale.
Avevo fatto la stessa richiesta al vecchio Presidente della Repubblica, diversamente dalla scorsa volta ho ricevuto una risposta con cui il Presidente della Repubblica si dimostra sensibile all’istanza inoltrata e incarica di trasmettere la mia richiesta al Ministero della Salute, pregando l’istituzione di approfondire la questione e di darmi personale riscontro. Il mio invito è alle forze politiche e ai pubblici poteri e alle autorità tecnico – scientifiche tutte, è rivolto a ottenere una sperimentazione ufficiale del Metodo Di Bella da condursi sicuramente in maniera più equilibrata, più serena e anche in un arco temporale, perché no, maggiore, per accertare effettivamente l’efficacia della multiterapia. Questo è il mio primo obiettivo, il secondo è sicuramente quello del riconoscimento da parte del sistema sanitario italiano del razionale della terapia Di Bella, pongo una provocazione: per quale motivo a livello internazionale in barba ai dati scientifici a livello mondiale si ritengono i presidi del metodo Di Bella assolutamente efficaci come antitumorali e invece messi insieme secondo la ricetta del Prof. Di Bella in Italia vengono indicati non efficaci e quindi non prescrivibili? Terzo passo, voglio impegnarmi in maniera particolare per tutelare gli ammalati nella quotidianità e quindi nei passi che giorno per giorno sono costretti a compiere nei sacrifici che sono costretti a sopportare per poter acquistare questi farmaci che in alcuni casi sono effettivamente onerosi e sono tutt’ora a carico del paziente. La mia richiesta, il mio invito, magari alla Commissione Sanità del Senato è quella di valutare la possibilità nelle more della nuova sperimentazione che veramente di cuore chiedo che venga effettuata, chiederei l’erogazione di farmaci con costi equivalenti ai costi di cessione del produttore all’A.S.L., per esempio *** 20 milligrammi che viene utilizzato nella terapia Di Bella costa al pubblico 1288 Euro, la A.S.L. invece lo paga 630 Euro Iva compresa, per quale motivo visto che si tratta di ammalati oncologici addebitare agli ammalati stessi anche i costi della distribuzione intermedia, quindi del grossista e anche i costi della farmacia? Se la sperimentazione dovesse essere rifatta, come stiamo chiedendo, sicuramente l’esito sarebbe una svolta epocale in quello che è l’assetto della medicina oncologica, in quanto la stessa terapia Di Bella potrebbe essere prescritta come terapia di prima linea nella cura della malattia tumorale. Un secondo obiettivo che sarebbe possibile raggiungere sicuramente sarebbe quello del contenimento dei costi della spesa pubblica, perché risulta che circa 1/3 della spesa sanitaria nazionale italiana venga impiegata per l’erogazione di terapie radianti e di terapie chimiche. La terapia potrebbe effettivamente garantire non soltanto delle condizioni di vita migliori, ma potrebbe tutelare non soltanto la persona, ma la dignità dell’ammalato, cosa che oggi non è perché purtroppo sono tanti e tali gli effetti tossici, collaterali delle cure antiplastiche ufficiali da limitare fortemente quello che è il senso di pietà nei confronti proprio dell’ammalato terminale.
Spero che la risposta del Presidente della Repubblica che mi è pervenuta e che mi onoro di presentarvi, venga raccolta innanzitutto dal Ministero della Salute, spero che il Ministero della Salute mi dia riscontro e raccolga il mio invito a valutare effettivamente questa metodica come metodica efficace e quindi erogabile con costi a carico del servizio sanitario nazionale. Invito tutte le forze politiche a raccogliere il mio appello e a fare in modo che questo tema venga discusso nelle competenti sedi, non soltanto per raggiungere gli obiettivi di cui parlavo, ma anche per evitare che allo stesso ammalato già provato dalla pesante esperienza della malattia, di dover addirittura adire il Tribunale per poter vedere tutelati i propri diritti.""


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