Le 11 irregolarità con cui hanno affossato il Metodo Di Bella
Pubblicato il 18/02/2015
Il Procuratore di Torino, Dott. Guariniello, aveva già inviato l’avviso di conclusione indagini ai responsabili della sperimentazione quando, dopo 3 giorni, gli fu tolta l’inchiesta, trasferita ad altra procura che archiviò tutto rapidamente (ammettendo le anomalie ma discolpando i responsabili, che non avrebbero agito per dolo ma, spinti dall’opinione pubblica e per la fretta, avrebbero commesso molti e gravi errori). Numerose interrogazioni parlamentari sul sospetto e tempestivo trasferimento d’inchiesta e immediata archiviazione non ebbero risposta. Rimane il dato di fatto che, malgrado tutte queste documentate anomalie, si pretese di ritenere valida questa sperimentazione, anche se pesantemente criticata da prestigiose testate scientifiche interazionali come il British Medical Journal.
Vediamo nei dettagli le 11 irregolarità:
1) Somministrazione di farmaci scaduti a 1048 pazienti, ( verbale firmato dai NAS) in base alla scadenza certificata dallo stesso Istituto Superiore di Sanità su richiesta di un ospedale in cui si svolgeva la sperimentazione.
2) Presenza di acetone, sostanza tossica e cancerogena nella soluzione vitaminica, somministrata giornalmente ha portato ad accumulo progressivo di acetone in pazienti che essendo in condizioni critiche e stadio terminale.
3) Somministrazione di solo 4 dei 7 farmaci del Metodo Di Bella, malgrado ricetta autografa rilasciata dal Prof Di Bella in commissione oncologica.
4) Tutte le preparazioni della soluzione vitaminica di retinoidi in vitamina E erano grossolanamente errate, con percentuali insufficienti di principi attivi.
5) Somministrazione rapida, senza temporizzatore della somatostatina (va somministrata con un temporizzatore
in 8-10 ore) che ne ha vanificato l’effetto, provocando nausea e vomito, attribuiti dagli sperimentatori a
tossicità del MDB.
6) Arruolamento di pazienti in altissima percentuali chemio-radiotrattati, non più responsivi, con aspettativa di vita tra 11 giorni e 3 mesi, disattendendo le indicazioni del Prof Di Bella, che aveva posto come condizione (verbali della commissione oncologica) che il suo metodo andava sperimentato in pazienti non chemio radiotrattati e in condizione iniziali, non terminali.
7) Assenza del doppio cieco e del gruppo di controllo che non consente a nessuna sperimentazione di dare
indicazioni cliniche.
8) Scelta dell’infimo livello degli obiettivi e della progettazione della sperimentazione: il National
Cancer Institute, per validare una sperimentazione, chiede come primo obiettivo la sopravvivenza, seguita
dalla qualità di vita e, ultimo, la dimensione del tumore. Hanno scelto l’ultimo, la dimensione del tumore.
Il più alto livello della progettazione è il gruppo di controllo e doppio cieco, il secondo solo gruppo di controllo, l’ultimo, l’infimo, quello che hanno scelto: la raccolta di casi clinici.
9) Evidentissimo conflitto d’interesse ideologico e finanziario degli sperimentatori, che prima della sperimentazione avevano espresso ripetutamente e su vari organi di informazione cartacea e radiotelevisiva pareri negativi sul MDB fino all’offesa e insulto riviale e grossolano verso il Prof Luigi Di Bella
10) Metodica di valutazione errata: ad una terapia biologica hanno applicato i criteri di valutazione di una terapia citotossica e citolitica come la chemio.
11) Tempi di studio assolutamente inadeguati a dare un minimo di valutazione scientifica e indicazione clinica.
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