Un caso disperato guarito con il Metodo Di Bella
Pubblicato il 05/02/2015
NOTA: l’avvocato Ottaviano si è reso disponibile per consigli e dettagli legati al suo caso. Ci tiene a precisare “in forma gratuita”, con l’unico fine di aiutare persone nella sua stessa situazione “avvocatottaviano@libero it“
Avv. Gianluca Ottaviano (marito della paziente Miriam Infede):
“Alla fine del 2009 mia moglie in gravidanza scopre un nodulo al seno destro e nel mese di novembre quindi ci rechiamo all’IEO (Istituto Europeo di Oncologia) a Milano, viene diagnosticato un carcinoma duttale infiltrante. All’IEO si preparano subito per un intervento, mia moglie torna giù a Foggia, noi siamo della Provincia di Foggia, facciamo il parto anticipato, la bambina rimane in terapia intensiva, mia moglie con un grandissimo trauma psicologico sale a Milano insieme a me e fa l’intervento di mastectomia radicale e dissezione del cavo ascellare. Il tumore secondo i medici era un tumore curabile, non ci sarebbero stati problemi, praticamente è stato trattato con dei cicli di chemioterapia e anche di ormonoterapia. Ad aprile 2012 c’era un leggero rialzo di un marcatore tumorale specifico, per cui chiedemmo lumi al nostro medico dell’IEO che ci consigliò, giusto per stare tranquilli, di fare una PET (tomografia a emissione di positroni). Mia moglie fece la PET, e la PET fu disastrosa.
Ritorniamo a Milano e i medici dell’IEO ci consigliano di rifare gli esami. Li rifacciamo a pagamento, in una giornata spendiamo 2.700 Euro per rifare TAC, PET e Risonanza. Il medico dell’IEO dice a mia moglie che non c’è più niente da fare, che vivrà pochissimi mesi, da 3 a 6 mesi se non fa chemioterapia che però può essere soltanto palliativa. Quindi per mia moglie non c’era niente altro da fare, la malattia viene poi diagnosticata precisamente attraverso una biopsia ossea che viene fatta a fine maggio 2012. La biopsia ossea è compatibile con il sospetto evidenziato dalla PET. Mia moglie disperata, per un momento pensa anche a farla finita perché in un momento di discussione lei apre il balcone della nostra cucina, siamo al terzo piano…. ma sono riuscito a bloccarla e sono riuscito a convincerla che le terapie ufficiali assolutamente non avevano senso. Sono stato sempre convinto della validità del metodo Di Bella perché mi sembrava logico, già nel 1998 quando ne sentivo parlare mi sembrava una “terapia logica”. Sebbene non fossi medico ho convinto mia moglie a intraprendere questa strada. Mia moglie inizia a assumere somatostatine, quindi l’intero protocollo Di Bella.
Il 5 giugno 2012, nel frattempo, poiché come vi ho detto delle due masse al fegato una è molto grave, lo stesso Dott. Di Bella ci indirizza verso l’adroterapia. E così interpello il Giappone, interpello Heidelberg, interpello il centro per l’adroterapia sperimentale di Pavia e mando una mail anche negli Stati Uniti, ma tutti mi dicono che nessuna terapia è indicata nel caso di mia moglie perché la situazione è grave, la disseminazione è piuttosto ampia”.
Prof. Giuseppe Di Bella: “Era disperata, perché quando lei ha una disseminazione tumorale di quella portata, con interessamento di organi vitali, linfonodi ossei come se gli avessero sparato con un fucile di caccia, come se l’avessero impallinata dappertutto, quando lei ha un fegato che è un organo vitale interessato in quella maniera, al paziente cosa vuole dire?”
Avv. Gianluca Ottaviano (marito della paziente Miriam Infede):
“Noi riusciamo a convincerli che vogliamo provare soltanto la stereotassica chirurgica al fegato, così viene fatta una PET-TAC di centraggio e dopo circa 40 giorni dall’inizio della terapia Di Bella tutte le linfoadenopatie tumorali che erano state diagnosticate sia all’IEO che a San Giovanni Rotondo non sono più visibili alla PET.
I medici rimangono sorpresi e ci chiedono di soprassedere fino a settembre del 2012. Noi a settembre 2012 all’Humanitas non ci siamo andati più, siamo rimasti al Casa Sollievo della Sofferenza e la PET del settembre 2012 mostra una riduzione di tutte le masse di circa il 70%. Alla fine del 2012 mia moglie aveva una PET negativa che continua essere tale fino all’ultimo controllo a luglio 2014.
Nessun effetto collaterale, mia moglie non ha perso un giorno di lavoro, ha continuato a andare a scuola, a andare al mare con i suoi figli, nella stessa estate del 2012, quando per l’IEO sarebbe dovuta morire tra settembre e novembre 2012.
Sono stato all’IEO il 13 settembre 2013 a portare tutta la documentazione di mia moglie e un medico dell’IEO dopo aver pagato con impegnativa una visita specialistica ci ha messo 3 ore e mezzo per refertare risposta obiettiva completa e stabile al metodo Di Bella in corso.
Un tumore solido metastatico non viene guarito dalla chemioterapia, e questo non lo dice l’Avvocato Ottaviano, lo dice la medicina ufficiale.
L’ultima sentenza a firma del Dott. De Simone non soltanto stabilisce la “non sostituibilità e l’indispensabilità della terapia”, ma a seguito del CTU (consulente tecnico d’ufficio) si parla di “economicità della terapia Di Bella”, e si dice che la terapia costa meno rispetto alle terapie ufficiali.
Ogni anno 1/3 della spesa sanitaria viene consumato, impiegato per curare gli ammalati oncologici. Non conosco nessun ammalato oncologico al quarto stadio come mia moglie che è in remissione completa e stabile sul lungo periodo.…Quindi a che gioco stiamo giocando?
L’A.S.L. mi ha fatto adesso l’appello con addirittura inibitoria e incidentale per chiedere la sospensione dell’immediata esecutività della sentenza di primo grado, dicendo che questa terapia comporta un “danno all’erario”, nonostante un medico specialista abbia comunque verificato che i costi del metodo Di Bella sono più bassi rispetto a quelli che il servizio sanitario nazionale dovrebbe sopportare per la cura di un ammalato terminale!
Ragionate con la vostra testa, tutte le sperimentazioni comunque vengono pilotate da report che vengono forniti alle autorità tecnico – scientifiche dalle multinazionali del farmaco, scegliete con la vostra testa e assumetevi la responsabilità, abbiate senso critico!
Nel nostro caso purtroppo per loro, per fortuna per noi, il nostro senso critico ci ha aiutato e io ho ancora con me a mia moglie e i miei figli hanno con loro la propria mamma“.
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