Perché la chemioterapia non funziona
Pubblicato il 29/01/2015
Oggi vi proponiamo la seconda puntata sul tema della lotta al cancro attraverso interviste al Prof. Giuseppe Di Bella e a suoi pazienti.
Di seguito le date degli appuntamenti:
Lunedì 26 gennaio: Il Metodo Di Bella
Oggi: Perché la chemioterapia non funziona
Lunedì 2/2 ore 14:00: Il complotto che affossò il Metodo Di Bella
Giovedì 5/2 ore 14:00: Un caso disperato guarito con il MDB
“Il Prof. Di Bella ha studiato il suo metodo di fronte al fallimento di una quantità di terapie cosiddette “ufficiali” che ha potuto constatare di persona. Ha visto che c’è la ripetizione di questo insuccesso e che i casi salvabili di tumori solidi, ovvero quelli che non sono leucemie, si salvavano perché erano stati operati. C’è una vastissima statistica pubblicata nel Regno Unito, di oltre 1.700.000 pazienti, per cui forse è la massima statistica di pazienti oncologici, in cui si parla del 29% di sopravvivenza a 5 anni. Questo 29% si deve alla chirurgia.
Oggi come oggi la terapia medica non è in grado di guarire nessun tumore solido. Un lavoro di una rivista internazionale nota, accreditata dalla banca dati mondiale Pubmed.gov, che è ufficiale, ha studiato 220 mila pazienti neoplastici, non operati. È uno studio multicentrico: in 5 anni la sopravvivenza è del 2%, il 2% di sopravvivenza è una statistica medica ma è una variante statistica. Non possono neanche dire che guarite con la chemioterapia, questo è il risultato reale, non televisivo, propagandistico dell’informazione. Perché dopo finanziamenti immensi (il famoso Cancer Act di Nixon), la mobilitazione di risorse sterminate di apparati, di organizzazione, siamo ancora al fallimento totale. La chirurgia più il tempo passa più diventa invasiva, più diventa mutilante, più diventa traumatica.
Se avessero un mezzo “medico” per guarire il tumore, ci sarebbe bisogno della chirurgia oncologica? E ci sarebbe bisogno di una chirurgia oncologica sempre più demolitiva, traumatica e mutilante? Il procedimento è di una logica semplicissima, abbiamo un mezzo terapeutico ulteriore, per quale motivo a quel povero cristo lo devo distruggere? Perché a un uomo gli devo togliere la prostata? Dopodiché gli creo un migliaio di problemi! Con il Metodo Di Bella li abbiamo guariti alla prostata senza operazione, ed è pubblicato sulla banca dati mondiale e ufficiale e non è un caso, sono 16, non operati, non chemio, non radio, e stanno benissimo. Il paziente che fa la chemio cosa deve fare? Deve fare cortisone. Col cortisone c’è un danno grave dell’apparato digerente dello stomaco. Quindi il paziente deve assumere gastro-protettori. Chemio e cortisone distruggono il sistema immunitario. Quindi il paziente deve fare antibiotici, ma fa anche antimicotici. Perché? Perché cortisone e chemio sviluppano dei funghi. I pazienti vomitano anche in continuazione. Quindi devono assumere farmaci anti-vomito. Decadono globuli rossi e globuli bianchi, quindi ci vogliono i fattori di crescita. Dal punto di vista sociale sono assolutamente al di fuori della produttività perché sono ricoverati. Le spese di camera sterile sono altissime. E’ un volano immenso che si tira dietro un volume altissimo di altri farmaci.
Veronesi non è né uno scienziato, né un ricercatore, è un chirurgo. Punto e basta. È un chirurgo e quelli che lui segue sono i protocolli internazionali, non potrebbe essere diverso. Loro li guariscono tutti, però è la prima causa di morte. E se devo avere un altro parametro, c’è una famosa attrice (Angelina Jolie, ndr), una bellissima donna che si è fatta amputare tutti e due i seni. Nella sua famiglia c’è una certa familiarità al tumore della mammella. Questa disgraziata, terrorizzata, in un momento di entusiasmo si è fatta amputare tutti e due i seni. Una donna che ha meno di 30 anni, che è uno spettacolo di donna, attrice famosissima… Vuole dire che nel pubblico, nella gente c’è la consapevolezza che questi non hanno niente in mano. Perché se fossero convinti che esiste una cura efficace per il cancro, che senso ha?
Ne approfitto per dirvi una cosa che vi farà capire il fastidio che provoca in certi ambienti il Metodo Di Bella. Con la fondazione abbiamo attivato un progetto di ricerca con un’università italiana per andare a cercare un pannello di geni per riuscire a capire perché alcuni sì e altri no. Ce l’ha bloccato il Comitato etico senza nessuna giustificazione, per l’argomento? No, perché il progetto era targato Fondazione Di Bella, questo non si deve fare!
Lei ha letto Giulio Cesare di Shakespeare? Sono persone d’onore, al di fuori di ogni sospetto, sono al vertice, però c’è un piccolo particolare: i comitati etici sono eletti dagli stessi centri di potere che gestiscono la ricerca. La Ricerca è controllata dai comitati etici, non solo, ma l’hanno dotato di grandissima autorità, può bloccare tutto, dare sanzioni, bloccare carriere, far pagare un sacco di multe. Non si deve fare. Perché un lavoro sia valido ci vogliono almeno 3 pubblicazioni che lo confermano. La somatostatina conta migliaia di pubblicazioni, non ne ha 3, però ancora i signori non la usano”.
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Di Giuseppe Di Bella
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